« …si ha l’impressione che la Chiesa serva per curare i malati etc… lo fa anche, intendiamoci. Ma la Chiesa non è questo: la Chiesa è il luogo in cui il Signore mi dà il suo corpo e il suo sangue…
…per noi preti è meglio essere poveri in canna, fino a chiedere l’elemosina, piuttosto che rischiare di identificare la Chiesa con le opere. Noi dobbiamo dare Dio alla gente, la vita eterna. Questo deve dare il prete. Voi al vostro Parroco non dovete chiedere che vi metta a posto il tetto o altri lavori; queste cose le fanno gli uomini. Dovete chiedere che vi dia l’esperienza di Dio, che vi dia Dio. Ve lo dà spezzando il pane di vita, celebrando la Messa: il Corpo e il sangue. Poi nella sua preghiera, nella sua vita, nella sua opera, che vi dia questa presenza. Sapete da chi io ho avuto una volta questa percezione di vita? Da un sacerdote che viveva qui vicino. Forse qualcuno di voi l’ha conosciuto. E’ morto 5 o 6 anni fa’: mons Luciano Sarti. Stava a Poggio; io sono andato lì. Ma sarà dieci anni fa’, Sono andato al Santuario: Lui celebrava la Messa. Rimasi colpito da come lui celebrava la Messa, con questa devozione, tutti i chierichetti con l’incenso; ma a parte questo, dopo venne da noi, eravamo cinque o sei; ci parlò della Madonna, di quel quadro. Io rimasi colpito da questo sacerdote, ma proprio im-pres-sio-na-to! E mi aveva parlato per venti o venticinque minuti…
…Tanto che mi è bastato un incontro dieci anni fa’ di venti minuti… me lo ricordo ancora. Poi ho saputo che è morto, ma io ebbi l’impressione: “ Ho incontrato un santo”. Io ebbi questa percezione.
Questo devono fare i preti: dare a me, ragazzo di allora, che avevo solo vent’anni e pensavo solo… non lo so nemmeno io a cosa pensassi. Ebbene ci fu proprio questo passaggio velocissimo: quest’uomo mi diede l’impressione di Dio. E questo è quello che mons Sarti faceva. Naturalmente lui non se ne accorse. Mica si presentò: “Ecco io sono venuto a darti il Signore!”. No, però lo fece. Perché? Perché ce l’aveva dentro. Perché lo viveva, evidentemente. Poi mio non conosco mica la sua vita precedente. Però evidentemente Dio era il suo respiro, la sua preghiera. Questo deve essere anche di voi…. Il Signore vi manda in quella scuola, o in quel luogo per essere la luce della sua presenza. Ma non lo fate con le prediche, o con le opere; no, le opere sono ambigue, fatelo come Mons Sarti, passando semplicemente nelle vostre case, ma solo se lo avete Dio. Ecco perché è venuto un monaco oggi a parlarvi, a battere questo chiodo… »
Buda (Bo)
25/4/95
Omelia di Don Serafino Tognetti
Comunità dei figli di Dio – Casa S. Sergio – Settignano (Firenze)