Storia dell'arte

Il Santuario della Beata Vergine custodisce al suo interno preziose opere artistiche realizzate da artisti locali o frutto di donazioni nel corso della storia del Santuario.

In questa pagina sono riportate sulla planimetria del Santuario tutte le principali opere. Per visualizzarle seleziona il numero della posizione per visualizzare l’opera.

1. Madonna di Poggio

Madonna di Poggio, con Gesù Bambino, san Francesco e San Girolamo, attribuito a Giacomo Francia, inizio 1500.
Probabilmente donata dalla famiglia de’ Banzi, opera di Giacomo Francia (1486-1557), figlio di Francesco Francia, di cui si diceva fosse “un noto pittore di Madonne”
L’immagine ricorda la tradizione bizantina della Vergine Odigitria, Colei che indica la via, cioè Gesù. Un’ altra particolarità del dipinto è lo sguardo che si fissa su quello di chi guarda.

2. Apparizione della Madonna

Apparizione della Madonna ad Antonia Bedini, anonimo emiliano, 1556 L’origine del Santuario è documentata da un piccolo dipinto. Vi sono ritratti la chiesa, la Madonna e una povera donna anziana. Sotto l’immagine una didascalia in latino che si può tradurre così: “Nell’anno del Signore 1550, il 22 febbraio, la Beata Vergine Maria, nella forma che qui appare, si mostrò ad Antonia Bedini che andava elemosinando un po’ di pane. La Madre SS. le disse: Entra in casa e nella madia troverai quello di cui hai bisogno e vai in cerca; né, finché vivrai, ciò ti verrà più meno. Entrata nella casa trovò il pane, e finché visse non venne mai meno nella madia. Visse ancora per circa un anno e morì il 1° gennaio 1551” Più sotto, nell’italiano del tempo “Questa è quella similitudine della Madonna che apparve a Pozo alla Cia Antonia, mogliera di Barba Bedini: la quale fa tanti miracoli, come al presente si vede, a chi gli va devotamente a fare orazione e domandare la grazia licita ed onesta, e pregare Dio et Madonna Santa Maria che si scampi e guardi da ogni malattia. Alli 14 zennaro 1556.”

3. Ex voto

(Luigina salvata dalla Madonna alla presenza del Rettore dell’oratorio G. Protti e del parroco Alessandro dal Bello), Giuseppe Antonio Ghedini, 1767

4. Marcello Mimmi

Il cardinale Marcello Mimmi che guida la processione, Luigi Samoggia, 1950-1960

5. La Madonna a Medicina

La Madonna a Medicina, Luigi Samoggia, 1950-1960

6. Il Crocifisso

Crocifisso, XVIII secolo

7. La Vergine con San Lorenzo e Santa Giuliana

L’opera è del pittore fiammingo Denijs Calvaert, (1540 Anversa – 1619 Bologna) San Lorenzo si riconosce dalla graticola che tiene nella mano destra e santa Giuliana dal libro scritto da lei: “Rivelazioni dell’Amore divino” Giuliana de’ Banzi o di Norwich? Quasi certamente di Norwich, città a nord-est di Londra.
A Bologna, nel complesso di Santo Stefano, una cappella ne conserva le ossa; una tradizione dice che aiutò San Petronio a costruire questa chiesa e che finanziò anche la costruzione della chiesa di san Lorenzo a Firenze.
La cappella fu poi comprata dalla famiglia de’ Banzi che si “appropriò” anche della Santa facendone una loro antenata.
Da “Cronache di Bologna”; “Il Rinieri dice che Bertello Bacili venne dalla Germania per causa di mercatura, e si stabilì in Bologna circa l’anno 1200. Ebbe molti figli fra i quali un Guglielmo che fu il primo a chiamarsi dei Banzi. Che Santa Giuliana fosse di questa famiglia, siccome da alcuni vorrebbesi far credere non è certo. La cappella in S. Stefano ore fu sepolta era dei Lianori comprata poi dai Banzi, ma le cronache manoscritte di S. Stefano non la chiamano che puramente Giuliana e nulla più.”
La famiglia de’ Banzi aveva vasti possedimenti alla Gaiana e aveva donato il terreno per la costruzione del Santuario; fino al restauro del 1700 lo stemma dei Banzi ornava la cancellata del Presbiterio

8. Spirito Santo con i santi Pietro e Petronio

Spirito Santo con i santi Pietro e Petronio. Anonimo emiliano. San Pietro si riconosce dalle chiavi: “a te darò le chiavi del Regno dei cieli” (Mt 16, 18-19) San Petronio dalla città di Bologna, con le sue torri.

9. Sacra Famiglia

Sacra Famiglia. Anonimo emiliano.
La pala attribuita a Lucio Massari (Bologna, 22 gennaio 1569 – Bologna, 3 novembre 1633). mostra Gesù adolescente tra i genitori. San Giuseppe guarda verso il cielo dove, tra le nubi dorate, appare Dio Padre benedicente e lo Spirito Santo in forma di colomba, Maria guarda verso il basso, verso Gesù che rimane al centro della composizione.
Sia Giuseppe che Maria hanno afferrato Gesù per i polsi, questo gesto ha un significato preciso, è un atteggiamento di autorità, ma anche di protezione.
Gesù guarda in alto verso Maria alzando gli occhi, mentre la testa resta bassa.
Ripensiamo allora all’episodio evangelico di Gesù tra i dottori del tempio: Giuseppe sembra preoccupato, guarda verso il cielo come per chiedere una spiegazione; Maria reagisce diversamente: è sollevata, finalmente lo ha ritrovato e lo guarda intensamente, entrambi sono ben decisi a non farlo scappare più e Gesù stesso sembra scusarsi con aria colpevole: “Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.” (Lc 2,51). Sembra la conclusione dell’episodio evangelico di Gesù tra i dottori del tempio
Le pale della Sacra Famiglia hanno tutte un obiettivo preciso: sottolineate la natura umana e la natura divina del Messia, e anche in questa troviamo i riferimenti all’ umanità e alla divinità.
Gesù adolescente è al centro della composizione, tra il padre e la madre. San Giuseppe guarda verso il cielo dove, tra le nubi dorate, appare Dio Padre benedicente e lo Spirito Santo in forma di colomba; ma tra lui e Dio ci sono nuvole nere e Giuseppe guarda verso l’alto e sembra preoccupato come uno che si chiede. Cosa accadrà?

10. Gesù con Sant’Antonio Abate e San Francesco da Paola

Gesù con Sant’Antonio Abate e San Francesco da Paola. Anonimo emiliano. Sant’Antonio si riconosce per la presenza del fuoco e del maiale; San Francesco per lo scudo con la scritta CHARITAS.

11. Gesù con San Luigi Gonzaga e San Stanislao Kostka

Gesù con San Luigi Gonzaga e San Stanislao Kostka. Anonimo bolognese. I due giovani gesuiti, morti giovani, avevano rinunciato a titoli e onori, simboleggiati dalla corona abbandonata. I gesuiti ebbero una grande importanza nel periodo post-riforma e la chiesa era fermamente intenzionata a celebrarli.

12. Crocifisso

Crocifisso, XVIII secolo

13. Apparizione e angeli musicanti

Apparizione e angeli musicanti, Giovanni Vighi, 1982

14. Crocifisso

Crocifisso, XIX secolo

15. Don Luciano Sarti

Don Luciano Sarti, Paolo Cattani, 1989

16. Don Luciano Sarti

Don Luciano Sarti, Giovanni Vighi, 1980

17. Annunciazione

Annunciazione, 1992

18. Apparizione

Apparizione, Carlo Baldi 1927